Zanzibar: natura ed emozioni

Atollo di Mnemba

Atollo di Mnemba

Almeno una volta nella vita bisogna andare a Zanzibar. Oltre alla meraviglia di questo luogo, ciò che maggiormente ci ricordiamo sono le emozioni che abbiamo provato, regalateci tutte dalla serenità e dai sorrisi delle persone. Abbiamo scelto questa meta perché avevamo il desiderio di visitare l’Africa, entrare in contatto con la gente del posto, esplorare in lungo ed in largo questa meravigliosa isola. Insomma, scoprire che sensazione lasciasse il famoso “mal d’Africa”. Siamo stati in Egitto in passato, ma non si può dire che sia la stessa cosa. Zanzibar va vissuta a 360°; la vacanza non si limita alla spiaggia ed all’hotel. Va oltre. Ben oltre. E sono proprio le emozioni che abbiamo provato in questi 10 giorni che hanno reso questo soggiorno unico ed indimenticabile. Visiteremo tantissimi altri posti, ma le sensazioni che abbiamo provato qui non potremo mai dimenticarle, così come non dimenticheremo tutte le persone che abbiamo incontrato, perché ognuna di esse, in modo semplice, naturale e spontaneo, ci ha trasmesso qualcosa.

L’ORGANIZZAZIONE DEL VIAGGIO:

Nel rispetto della nostra filosofia, dopo alcune ricerche su internet ci siamo resi conto che organizzare un viaggio di questo tipo da soli era un po’ complicato, soprattutto in riferimento al trasferimento aereo. Infatti, i voli disponibili erano per la maggior parte con scali interminabili e quindi della durata eccessiva, senza considerare i costi. Discorso diverso, invece, per l’hotel che da subito ci aveva colpiti. Quindi, abbiamo deciso di recarci nella nostra agenzia di fiducia con le idee chiare: viaggio a Zanzibar (Kiwengwa) al Blu Marlin Beach Resort (http://www.blumarlinzanzibar.com); così facendo siamo riusciti a prenotare la vacanza tranquillamente con un pacchetto comprensivo di volo Meridiana (sicuramente non il migliore degli aerei) e hotel, dal 03 al 12 Agosto ad un prezzo di 1’275 Euro a testa.

Il Blu Marlin Beach Resort è la sistemazione ideale per chi come noi dalla vacanza cerca la tranquillità. Qui non c’è animazione, gli ospiti sono pochi perché la struttura è piccola, e la sera ci sono 4 alternative: andare a dormire, sdraiarsi in spiaggia ad ammirare il cielo stellato, stare nella hall a chiacchierare con gli altri ospiti, andare all’Obama beach. Il cibo è ottimo, con una buona varietà di pietanze molte delle quali a base di pesce. Particolarmente apprezzata è la cena dedicata alle pietanze tipiche zanzibarine! Inoltre, c’è una magnifica palafitta a ridosso del mare dove si consuma il pranzo, ed è da qui che si può godere di una vista spettacolare ed osservare il cambio della marea. Le camere dispongono dell’essenziale, sono pulite e confortevoli; sono tutte balconate, e quelle al piano superiore hanno una fantastica vista mare.

LE MAREE E LA SPIAGGIA:

 Il fenomeno delle maree è qualcosa di unico… ovvio, ciò potrebbe costituire un problema qualora si volesse restare immersi in acqua tutto il giorno, ma in compenso sarà possibile fare lunghissime camminate, vedere un’enorme quantità di conchiglie, coralli, pesci, granchi e scattare fotografie meravigliose. Quando noi eravamo a Zanzibar la mattina c’era la bassa marea, poi nel primo pomeriggio le acque cominciavano ad alzarsi, cambiando completamente lo scenario davanti ai nostri occhi… uno spettacolo!! In presenza della bassa marea i bambini zanzibarini si recano in acqua, camminando anche per parecchio, alla ricerca di paguri da cucinare. Sono molto soddisfatti della loro “pesca”, tantoché poi orgogliosi mostrano ai turisti il loro bottino. La spiaggia di Kiwengwa è rinomata per essere la più bella di Zanzibar, anche se sicuramente c’è chi la pensa diversamente. È lunga, con sabbia bianca e finissima e grandi palme. Un po’ prima del villaggio Bravo iniziano ad esserci i negozietti dei Masai e zanzibarini dove si possono comprare oggetti veramente carini, dalle infradito con migliaia di perline fatte a mano dalle donne, a quadri favolosi. Generalmente tutti vendono le stesse cose, ma se decidete di comprare un quadro andate oltre il villaggio Bravo: qui c’è lo “studio” di un ragazzo che dipinge e vederlo lavorare è bellissimo. Avessimo avuto un baule anziché una valigia penso che ne avremmo presi parecchi! Lo riconoscete facilmente perché ha un sacco di quadri esposti anche fuori, come se fosse un vero e proprio atelier. Inoltre, se durante una delle vostre innumerevoli passeggiate dovesse venirvi voglia di un cocco, troverete sempre qualcuno disposto ad arrampicarsi sulla palma a prendervene uno, in cambio di qualche spicciolo.

GLI ZANZIBARINI:

 È anche grazie a loro che ci siamo innamorati di Zanzibar. È impossibile non emozionarsi davanti a certe scene… Abbiamo conosciuto diversi bambini, due in particolare: Zuena e Marhyanu. Due dolcissime bambine che hanno passato con noi parecchio tempo, ci hanno insegnato i numeri swahili, giocavano con noi sulla spiaggia, passeggiavano con noi. Il tutto senza chiedere nulla in cambio. Inizialmente pensavamo che volessero solo qualche regalo, ma in realtà non hanno quasi mai chiesto niente. Hanno solo chiesto qualche penna dopo diversi giorni di conoscenza. Andavano in giro per la lunghissima spiaggia di Kiwengwa a cercarci e a chiedere di noi tra i lettini dell’hotel, il lungo mare ed i negozi dei Masai, e quando finalmente ci trovavano, sorridendo, ci prendevano per mano e passeggiavano con noi. Anche gli adulti ogni volta che ci incontravano per la spiaggia ci accoglievano con un saluto ed un grande sorriso.

I MASAI:

Sono persone favolose. In spiaggia sono ovunque, il primo giorno quando ci si deve ancora ambientare non si sa bene come comportarsi con loro, ma basta poco per capirlo. Sono socievoli, simpatici e parlano quasi tutti italiano. Cercano di stare con i turisti anche perché vogliono migliorare la lingua, ma anche loro lo fanno solo per compagnia. La maggior parte ha un negozietto sulla spiaggia dal nome simpatico e vi convincerà ad entrare a fare un giro, sicuramente comprerete qualcosa e loro ve ne saranno incredibilmente riconoscenti. Siate simpatici con loro così non saranno insistenti. La sera noi eravamo soliti andare all’Obama Café (vicino al villaggio Bravo), e qui c’era il ritrovo dei Masai. La prima sera si è avvicinato a noi un masai, Girasole (Jacobo), che ha iniziato a farci domande sulla nostra vita e sulla nostra cultura, gli abbiamo offerto un succo al mango e siamo rimasti a parlare per ore. E così è nata un’amicizia che continua tutt’ora. Ogni sera ci riaccompagnava in hotel: lo fanno quasi tutti i Masai perché vogliono proteggerci (in realtà da niente perché non c’è alcun pericolo). Hanno un cuore grande, sono tutti gentili, ed abbiamo capito che la pubblicizzazione del loro negozietto non è lo scopo principale del loro approccio ai turisti (anche se non tutti la pensano così, qualcuno insistente lo troverete senz’altro). Un consiglio: appena arrivate informatevi da qualche Masai quando hanno in programma la danza; una volta alla settimana si riuniscono e danzano balli tipici della Tanzania. Uno spettacolo assolutamente da non perdere.

I BEACH BOYS:

Sono ragazzi che si guadagnano da vivere organizzando escursioni. Sono organizzati in gruppi, hanno qualche barchetta e un paio di pulmini. Il più famoso sulla spiaggia di Kiwengwa è senz’altro Remo, costantemente affiancato dal suo amico Dutch che si occupa principalmente della vendita di portachiavi e calamite fatti a mano in mogano. Il prezzo delle loro escursioni è  più basso di quello che offrono in albergo, ma a livello di qualità e di organizzazione è esattamente la stessa identica cosa.

LE ESCURSIONI:

Per godersi al meglio questa meravigliosa isola le escursioni sono un must. Ce ne sono parecchie, una più bella dell’altra. Noi le abbiamo fatte tutte, ad eccezione della visita alla capitale Stone Town con relativo tour delle spezie. Per le escursioni ci sono fondamentalmente tre scelte: 1) I beach boys; 2) i tour operator; 3) persone locali interne agli hotel.

A nostro avviso, la prima da scartare è sicuramente la numero 2 perché, a parità di trattamento, i costi sono nettamente superiori e non ne vale la pena; in aggiunta, sarete “costretti” a condividere la gita con numerosi altri turisti. Zanzibar è bello viverla a 360°, quindi avere l’opportunità di visitare luoghi con persone locali (beach boys) è un’occasione da non perdere. Inoltre, il Blu Marlin Resort offre la possibilità di fare escursioni anche con Eddie, un ragazzo che vive nel villaggio adiacente all’hotel e che è dipendente dello stesso. È molto bravo e disponibile, ma si tratta di un’opzione non fornita da tutti gli alberghi bensì da quelli più piccoli e con una cerchia ristretta di clienti. Remo è il beach boy più conosciuto sulla spiaggia di Kiwengwa, e vi proporrà con il suo modo di fare simpatico le escursioni che organizza la sua “agenzia”. Le più note sono: Prison Island e Nakupenda, Stone Town e tour delle spezie, baia di Kizimkazi e foresta di Jozani, Nungwi, Atollo di Mnemba. Noi abbiamo fatto alcune escursioni con Eddie ed altre con Remo, ed in entrambi i casi siamo rimasti pienamente soddisfatti. Eddie è preparato su tutto, conosce perfettamente la storia di ogni posto in cui porta i turisti, e spesso, durante il tragitto con il pullmino, accosta per spiegare qualche aneddoto particolare della loro storia o della loro cultura riferito a quel particolare luogo. Era sempre pronto a soddisfare le nostre esigenze e a rispondere alle nostre domande.

ATOLLO DI MNEMBA:

 L’escursione è di mezza giornata, con partenza prevista intorno alle ore 8:00; in pullmino si raggiunge la spiaggia di Muyuni e da lì si prende una tipica barca in legno: destinazione paradiso! Mnemba è un’isola privata, un paradiso terrestre. È stata definita come una dei luoghi più romantiche del mondo. Arrivando a Mnemba come “semplici” turisti non è possibile approdare sulla terra ferma essendo quest’ultima riservata ai privilegiati ospiti del resort extra lusso, ma è comunque possibile camminare sulle lingue di sabbie che si formano e nuotare in acque trasparenti e cristalline… un’esperienza unica, un luogo favoloso!! Bisogna andarci per capire realmente la meraviglia di questo atollo! Per il resto lasciamo parlare le foto che abbiamo scattato…(date un’occhiata alle nostre pagine Facebook (@FedMaTravel) e Instagram 😉 ).

PRISON ISLAND & NAKUPENDA:

 È una gita che occupa un’intera giornata con partenza prevista alle ore 8:00. Primo stop previsto a Changuu, che in swhailii significa “isola delle tartarughe”, ma per gli stranieri è conosciuta come Prison Island. Qui gli unici abitanti sono delle tartarughe giganti provenienti dalle Seychelles, molte delle quali centenarie. La più anziana ha ben 193 anni, ed è facilmente riconoscibile perché ha una parte del guscio rotta a causa di un albero cadutole addosso. Nonostante l’età, ce ne sono alcune anagraficamente più piccole ma di gran lunga più grandi. Sull’isola è possibile dar da mangiare alle tartarughe (indicativamente mangiano 20 kg di cibo al giorno!!), accarezzarle ed il personale della riserva sarà ben felice di rispondere a qualsiasi vostra domanda. 

Una volta terminato il tour dell’isola, si riprende la barca per dirigersi verso l’isola di Nakupenda che in swhailii significa “ti amo” per la sua forma che ricorda quella di un cuore. Nakupenda altro non è che una lingua di sabbia bianca, fine e piena di coralli (assolutamente non portateli via) in mezzo al mare cristallino. Un vero e proprio paradiso… È il pranzo a rendere tutto ancora più speciale! Sarete accolti sull’isola da un fantastico profumo di griglia e avrete l’occasione di mangiare una favolosa grigliata di pesce! Le quantità sono abbondanti e probabilmente non vi capiterà altre volte nella vita di gustare simili prelibatezze in un contesto così paradisiaco. Verso metà pomeriggio, quando la marea inizia ad alzarsi, alcune zone dell’isola non saranno più praticabili, anche se comunque il livello del mare rimane basso. Questa gita, a nostro avviso, è una delle migliori. Il contatto diretto con la natura è stupefacente, ed è ancora più bello poter condividere il tutto con ragazzi zanzibarini, che oltre ad essere simpatici, sono sempre pronti a raccontare qualche aneddoto. Tornerete in albergo dopo una giornata stancante e sotto il sole cocente con la consapevolezza di aver vissuto un’esperienza meravigliosa! Nel caso in cui soffriste di mal di mare, portatevi qualcosa per prevenire eventuali malori perché per raggiungere Nakupenda è difficile che il mare sia piatto, anzi!

BAIA DI KIZIMKAZI E FORESTA DI JOZANI:

 Da noi soprannominate anche come “la gita della fortuna”. Eh sì, perché ci vuole molta fortuna per tornare in hotel pienamente soddisfatti. La partenza è prevista la mattina presto, e con il pullmino si raggiunge la baia di Kizimkazi, a sud dell’isola. Qui si sale su una barca e si va in un punto strategico dove la mattina i delfini sono di passaggio alla ricerca di cibo. L’entusiasmo e l’emozione sono ai massimi livelli… vedere questi animali liberi nel loro habitat e poter nuotare con loro è un’emozione indescrivibile, un sogno che si avvera! La fortuna rema dalla nostra parte sin da subito dato che non c’erano altre barche di turisti. Dopo qualche ricerca eccoli spuntare fuori dall’acqua con salti acrobatici da lasciare senza parole! Quindi, subito indossiamo maschera e pinne e ci immergiamo nel profondo blu dove ci troviamo circondati da delfini! Uno spettacolo unico… il loro suono è assordante, sono ovunque, vicinissimi a noi e sembrano quasi volersi mettere in mostra con danze favolose! Dopo alcuni minuti, iniziano a spostarsi, quindi risaliamo in barca per inseguirli nuovamente, e poi ancora in acqua ad assistere alle loro danze! E così per un paio d’ore abbondanti. È un’esperienza difficile da descrivere, un’emozione unica!! Siamo stati davvero tanto fortunati…Sulle nostre pagine Facebook https://www.facebook.com/FedMaTravel/ e Instagramhttps://www.instagram.com/fedmatravel_/ trovate il video che abbiamo fatto!

Terminata questa prima parte della gita, ci dirigiamo con il pullmino verso la foresta di Jozani dove vivono indisturbate le scimmie rosse, le cosiddette “colobo rosso di Zanzibar”. Al nostro arrivo veniamo subito accolti da un simpatico esemplare che si mette comodo sul tettuccio del nostro pullmino lasciandosi fotografare. Ci immergiamo dunque all’interno della foresta, dove abbiamo la fortuna di vedere numerose scimmie, oltre ad una fittissima vegetazione. La foresta di Jozani, infatti, è una riserva naturale protetta, con lo scopo di salvaguardare la biodiversità. La foresta di mangrovie è indubbiamente la parte più spettacolare dell’area, non ne avevamo mai viste prima e ne siamo rimasti particolarmente colpiti…un intreccio infinito di legni ed arbusti!

NUNGWI:

 Nungwi è una località situata a nord dell’isola di Zanzibar, famosa per i suoi tramonti (a differenza di Kiwengwa dove invece si può ammirare l’alba). Siamo partiti dal nostro hotel dopo pranzo, e abbiamo così passato il pomeriggio in questa spiaggia. Qui tutto è diverso…c’è confusione, ci sono resort grandi, c’è molta gente e il mare non è la stessa cosa che a Kiwengwa. Sicuramente bellissimo, colori fantastici, ma quello che manca è la tipicità dell’Africa, mancano i sapori, manca la purezza e la semplicità della gente del posto. Sicuramente ne vale la pena, il tramonto è molto suggestivo, ma non prenoteremmo mai una vacanza a Zanzibar a Nungwi.

LA BARRIERA CORALLINA DI KIWENGWA:

 L’escursione più semplice e meno impegnativa da fare. Se avete qualche ora libera e non sapete cosa fare, chiedete a qualche beach boy se con la sua barca può portarvi a qualche metro da riva ad ammirare la barriera corallina. Vedrete una molteplicità di stelle marine, di ogni colore e dimensione, ricci, polipi, coralli e pesci. Vi diranno probabilmente che le stelle marine possono sopravvivere anche 10 minuti fuori dall’acqua, ma, dubitando di ciò, al rientro ho chiesto ad una biologa marina conferma di ciò e mi ha detto che possono sopravvivere al massimo qualche minuto. Quindi fare una foto va bene, ma poi vanno assolutamente rimesse in acqua. Sarebbe un peccato vederle morire solo per scattare la fotografia perfetta. Anche qui ci sono alcune lingue di sabbia che compaiono e scompaiono a dipendenza della marea. Noi abbiamo passato qui due intere mattinate, esplorando ogni angolo di questo meraviglioso scorcio di paradiso. Il prezzo è simbolico, 5 Euro a testa, e ne vale davvero la pena. Chiedete sempre a Remo che vi organizzerà tutto.

IL VILLAGGIO DI KIWENGWA:

 Pwani Mchangan è il nome de villaggio situato dietro il Blu Marlin Resort. Nel corso della nostra vacanza, dopo esserci prudentemente informati, ci siamo recati un paio di volte da soli per regalare magliette ed altro abbigliamento alle persone che lo abitano. Grazie ad un lavoro che avevo fatto un anno prima, avevo uno stock di magliette tutte uguali, che abbiamo regalato alla maggior parte dei bambini del posto. La cosa bella era vederli vestiti tutti uguali in giro per la spiaggia, e sorriderci ogni volta che ci vedevano in segno di ringraziamento. Basta davvero poco per far felici queste persone. Essendo partiti con un bagaglio da stiva pieno di cose da regalare (vestiti, penne e quaderni sono le cose che più apprezzano; evitare caramelle e altri dolciumi… loro non possono permettersi un dentista!), l’ultimo giorno avevamo ancora molta roba, e quindi Remo si è offerto di farci conoscere il villaggio più da vicino. Molto da vicino. Siamo entrati nelle abitazioni delle persone, li abbiamo osservati nella loro quotidianità, ci siamo complimentati per le loro case (principalmente sono tutte ammassi di sassi e fango, ma loro giustamente ne vanno particolarmente fieri, anche perché richiede parecchio tempo costruirne una) e abbiamo regalato loro qualcosa; il tutto in cambio di sorrisi che ancora ricordiamo. Una soddisfazione ed un senso di gratitudine impagabili. Abbiamo poi visitato la scuola, abbiamo conosciuto il maestro e scambiato qualche chiacchera con lui (parlava perfettamente l’italiano). Siamo poi passati per un campo di calcio dove alcuni ragazzi stavano giocando, ci hanno chiesto se volevamo unirci ma dovevamo finire il tour e la giornata stava ormai giungendo al termine.

Zanzibar è un’esperienza unica. Lo è ancora di più se si è disposti ad entrare in contatto con le persone, ad andare oltre la spettacolarità delle sue spiagge. È un turbine di emozioni che si provano in continuazione e che portano alla consapevolezza che si può essere felici e soddisfatti pur non avendo niente, materialmente parlando.

Stay tuned… the best is yet to come!